Cose che ho imparato (sbagliando) nell’organizzare laboratori di formazione

Fedele al mio detto che gli errori si fanno (anche sul lavoro, anche se ti hanno messo in guardia) ma il vero problema è il ripeterli dopo averli fatti senza imparare dall’esperienza, enumero di seguito una serie di buona pratiche emerse in questi ultimi sette mesi nell’organizzazione dei laboratori di realizzazione ebook di quintadicopertina. Si tratta di buoni consigli che declino in una seconda persona singolare che sono prima di tutto io:  Continue reading

Chi compra cultura online in Italia?

«La cultura italiana è nata nel Palazzo e alla mensa del Principe, 
laico o ecclesiastico che fosse e non poteva essere altrimenti 
visto che il principe era, in un paese di analfabeti 
e quindi senza pubblico mercato,
 il suo unico committente».

Indro Montanelli

Il consumo di cultura in Italia

I dati che mettono tristezza li conosciamo tutti (e perseveriamo nel ripeterli, anche se in questo caso nominare la propria paura non pare portar beneficio alcuno): Continue reading

Coperture

Ennesima proposta per l’abbassamento dell’IVA sugli ebook, contenuta nel Decreto Legge Cultura e Turismo, la cui discussione Venerdì scorso è stata però rimandata. Su Tafter una prima analisi, da cui è possibile anche risalire alla proposta originale.

Che poi io mi chiedo, perché al 10% come ristrutturazioni edilizie, zucchero, marmellate trasporti (e altro ancora) e non 4% come libri e giornali, lenti a contatto, frutta secca farina e cereali (e altro ancora)?
E ancora, le app sono libri?

Scuola, il gigante digitale vende libri cartacei meglio di tutti.

Vendili presto, i tuoi vecchi libri di scuola.

Tanto fra qualche anno te li daranno gratis”

 

Acquisto dei libri scolastici: fotocopie con l’elenco dei titoli da acquistare consegnate all’alunno o da ritirare in segreteria, quando va peggio scritti a penna, quando va meglio scaricabili dal sito dell’istituto. Per il genitore, via al giro dei sette campanili fra negozi di testi usati o specializzati in scolastica, questue fra gli alunni delle classi superiori, spese impreviste spesso superiori ai 300 euro.

Ma anche no.   Continue reading

Si riesce a vendere ebook al Salone del Libro?

collaneappesePer il secondo anno con Quintadicopertina abbiamo tenuto uno stand al Salone del libro di Torino dove, fra il materiale informativo e le riviste del nostro partner Altrinformazione, offrivamo la possibilità di acquistare ebook direttamente in fiera.

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Alla gola dell’editore digitale: una collana o un giogo?

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A un incontro su “la cura dei libri” a Roma in occasione di Più libri Più liberi Fabrizio Venerandi ha affermato  che anche fra gli editori nativi digitali essere “indipendenti” è una chimera, un mantra ripetuto cercando di coltivare al meglio l’orticello, tenendo lo sguardo ben fisso sul proprio lavoro  senza volgerlo altrove. Fuori infatti ci sono Amazon, Google, Apple: players tecnologici che con l’editoria hanno ben poco a che fare, ma che si possono permettere di intervenire su tutte le fasi di ideazione, produzione e promozione di un testo: dal formato ai contenuti (le ‘pecette’ sui seni dei manga giapponesi), dalla grafica (un nostro testo ci fu rifiutato da Apple con la motivazione che i paragrafi non erano indentati) al prezzo (i fatidici ,99, o la possibilità di valutare il prezzo ‘non coerente’ con la dimensione del file dell’ebook), alla commercializzazione (‘chiudiamo per natale per un mese e mezzo’: e al diavolo le vostre offerte), arrivando a tenere per se’ fino al 52%/70% del prezzo del libro.  Continue reading

AAA Esperto stregone cercasi per sostituzione addetto stampa

“La presenza del mega-seller dimostra la forza dell’editore, la sua capacità di controllo del mercato. Con il digitale è il lettore che assume il comando, che parla all’interno della comunità, che sceglie cosa, dove, e a che prezzo comprare il libro”.

E’ il panico per voi editori?

“Diciamo che ci siamo molto vicini. L’editore deve capire come comunicare con il lettore. E non è facile in un mercato che tenderà a frammentare sempre più lo spettacolo dei libri”.

Lo ha detto Riccardo Cavallero, direttore generale Mondadori, qualche giorno faraccontando di un mega-seller sta vendendo sempre meno, e della difficoltà a rinnovare in digitale gli ingredienti di quella magica ricetta che dà vita al successone da un milione di copie.

Le figure intermediarie fra editore e lettore perdono forza, e così anche la critica e la stampa di settore. 

Dalla (ridotta) prospettiva da cui opero ho una considerazione empirica da fare, che forse è un po’ la scoperta dell’acqua calda: ciò che piace alla stampa ha ben poco a che fare con ciò che piace ai lettori. Per la promozione di un testo nuovo lavoro con tre gruppi di contatti: stampa cosiddetta ‘tradizionale’, luoghi e figure di riferimento nella rete, (blogger, siti di letteratura e critica, etc), i lettori e i posti dove si parla direttamente con loro. Per i tre gruppi, tre lanci differenti.

Bene: dopo quasi due anni di Quintadicopertina (fatte salve un paio di cantonate), mi rendo conto che un testo piacerà ai giornalisti, verrà ripreso più volte ma venderà pochettino, un altro invece passerà sotto silenzio, ma i lettori lo premieranno con l’acquisto. Le cose che fanno più notizia non sempre sono quelle che vanno meglio; anzi.

Nessun problema in questo: il gioco si fa più divertente. Si prova un giorno a ‘nutrire la stampa’, l’altro i lettori. Con un testo si appare, con l’altro si vende. E questo si spiega anche agli autori, barattando le vendite con la rassegna stampa.

Ma perché la stampa parla di testi che poi non vengono letti dai lettori? Si parla di un ebook per motivi che suscitano la curiosità “epidermica” del lettore che “clicca” per soddisfare un lancio accattivante. Ma usciti dalla notizia, la si dimentica. La funzione critica nel giudicare un libro si è spostata -forse- dalla stampa ufficiale ai lettori stessi, che condividono una “notiziabilità” diversa, concentrata sul piacere della lettura (lasciando da parte qualsiasi giudizio qualitativo: non è nelle intenzioni di questo post ‘pesare’ i giudizi dei critici o dei lettori).

Il megaseller inizia a non funzionare più come prima perché è un modello vecchio, basato su una comunicazione dall’alto al basso. Ma la comunicazione oggi avviene anche e soprattutto su linee differenti.

Non è certo questo che contribuirà a risolvere le problematiche del mega-seller di Cavallero che non vende più (per me un buon successo è una media di 500 download a titolo e se li superiamo offro da bere all’autore, sta nel contratto), ma è indicativo di quanto sia necessario ridefinire strategie (e ruoli), e ritrovarsi un po’ stregoni con la sfera di cristallo, digitale.

Digitale e democrazia: perché mai un ebook dovrebbe occuparsi della democratizzazione del mercato editoriale?

Avete presente la storiella del professore che riempie un barattolo con delle palline da golf, poi con la sabbia e infine di vino?Mi è venuto in mente qualche giorno fa mentre leggevo l’ennesimo articolo sulla democratizzazione del mercato editoriale grazie all’ebook.

Parlando di digitale, abbiamo spesso calcato la mano su quanto l’ebook possa favorire la libertà di espressione dando voce a tutti, bypassando i  meccanismi del mercato e della distribuzione, permettendo al non profit di raccontarsi a bassi costi e senza intermediari.

Bella invenzione, l’ebook.

Nel frattempo Google interrompe i contratti con le librerie indipendenti (anche se la notizia è poi rientrata, vedi aggiornamento) Amazon  -che diventa sempre più importante anche per i piccoli editori italiani- rimuove 4000 titoli di indipendenti in USA, Apple lavora su un processo di pubblicazione chiuso dall’ideazione alla distribuzione, modello ‘o-con-noi-o-contro-di-noi’.

Bella invenzione l’ebook, anche per loro.

Ma sarà poi vero che all’ebook possa interessare qualcosa di democratizzare il mercato editoriale?
Davvero è possibile pensare che a questo strano accumulo di bit opportunamente districati e organizzati attraverso codice, CSS e file XHTML possa importargliene qualcosa di quel che fa?

Ancora una volta si corre il rischio di concentrarsi sul mezzo piuttosto che sul fine: su un ebook possono esserci parole più o meno democratiche, è possibile sostenere idee più o meno condivisibili, può essere utilizzato per scopi personali o collettivi. Può essere uno strumento di informazione come l’ennesimo anonimo file scaricabile in rete, aperto e chiuso in pochi secondi.

Non basta un ‘buon ebook’ a democratizzare alcunché.

E il barattolo? È lo spazio che abbiamo, quello delle opportunità. Di un mercato di recente sviluppo, dove grandi e medi attori ci permettono di muoverci più o meno agevolmente fra le loro maglie. Ma non sono spazi che possiamo dare per scontati: se potessero, si prenderebbero anche quelli.

Appuntamenti interessanti

Qualche appuntamento interessante fra Aprile e Maggio:

Dal 21 all’8 Maggio ad Aosta c’è il Festival della Parola, con diversi appuntamenti interessanti e giovedì 28 Aprile alle 21 ci sarà una tavola rotonda su Il coraggio di leggere. Editori e lettori nell’Italia di oggi , con Giovanni Solimine, Docente presso l’Università La Sapienza di Roma e autore del saggio “L’Italia che legge” (Laterza), Andrea Bosco, editor di Einaudi Tascabili, Susanna Basso, traduttrice di Ian Mc-Ewan, Alice Munro e Paul Auster, Monica Bardi, critica letteraria e redattrice della rivista “L’indice dei libri del mese”, Joseph-Gabriel Rivolin, Direttore della Direzione archivi e biblioteche dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, Simone Bedetti, editore di e-book (Area51 Publishing, Bologna), Maria Cecilia Averame, editrice di ebook (Quintadicopertina, Genova). Modera Arnaldo Colasanti .

Il 7 e 8 Maggio a Bologna La Rue Infoshop presentano Fahrenheit 451 il futuro del libro. Festival popolare per l’editoria digitale al Laboratorio Crash via della Cooperazione 10, e già l’ingresso ‘gratis et amore’ fa venire voglia di parteciparvi, finalmente poi un approccio popolare al digitale.

Dal 12 al 16 Maggio sarò infine con Quintadicopertina al Salone dell’editoria di Torino, nell’incubatore nuove imprese, e Venerdì 13 parleremo di abbonamenti all’autore e nuove modalità di dialogo fra scrittori e lettori, mentre Sabato 14 si vedrà tutto quel che l’editoria digitale può fare ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirvelo, assieme a Simone Bedetti di Area 51 Publishing.

Si preannuncia un bel mesetto di conversazioni interessanti.