Pubblicato ieri da NoprofitLab in collaborazione con Vita Consulting e scaricabile gratuitamente (previa registrazione e passaggio di diversi dati personali) il Report sul No profit 2011.
Il report contiene una panoramica sugli italiani (prevalentemente giovani e donne) che seguono associazioni e onlus attraverso il web, ed è accompagnato da una infografica che sintetizza i punti principali della ricerca, cui hanno partecipato 20 mila iscritti a diverse newsletter ‘sociali’.
Dati interessanti: il 49% degli intervistati segue le proprie onlus attraverso la rete e i social network, con frequenza e modalità di partecipazione differenti. Questi ultimi permettono un approccio più diretto e personalizzato, attraverso immagini, approfondimenti.
Al no profit, si richiede un maggior coinvolgimento, attenzione e chiarezza nel raccontare le iniziative sostenute: va segnalato come un 11% delgi intervistati faccia notare che spesso le fan page e gli account sui social network non riscuotono l’interesse dei lettori.
Il pubblico c’è ed è interessato, e questo è un ottimo presupposto per sostenere un canale diretto fra attivista e onlus, per comunicare, raccontare, coinvolgere e non da ultimo promuovere iniziative di fundraising.
E per il no profit una occasione da cogliere e una riflessione sul proprio approccio alla comunicazione nel web, dove non basta esseci: contenuti studiati appositamente per essere proposti e condivisi in rete, progetti di comunicazione che coinvolgono e permettono di partecipare attivamente, strumenti e luoghi utilizzati con consapevolezza delle funzioni e delle possibilità: quanti profili personali anziché gruppi o fan page vengono aperti nel mondo dell’associazionismo? Se a chi li crea pare più semplice utilizzarli, così non è per il visitatore più consapevole delle dinamiche della rete. Visitatori che, come mostra il report, sono pronti a premiare una comunicazione ben pianificata.