Appuntamento a Bologna: Voci globali e informazione condivisa

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(Con la collaborazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna)

Voci globali e informazione condivisa

(Il ruolo dei citizen media dalle rivolte del Nord-Africa al Giappone)

Venerdì 1 aprile 2011 ore 15.30

Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna Strada Maggiore 6 – Bologna

Dalle recenti rivolte nei Paesi arabi al disastroso terremoto in Giappone, sono i cittadini a battere sul tempo i mass-media, innescando nuove dinamiche comunicative e dando linfa all’attivismo e alla partecipazione sul campo. Global Voices, community che rilancia e traduce le produzioni dei cittadinireporter in tutto il mondo, e la sua estensione italiana, Voci Globali, insieme agli esperimenti di editoria sociale digitale di Quintadicopertina.com, puntano ad aggregare e amplificare le voci dei netizen e dei social media.

Un passaggio fondamentale nell’odierno panorama informativo e culturale, per riaffermare la partecipazione e il diretto coinvolgimento dei singoli al divenire della società civile anche in Italia. In questo nuovo contesto esiste, e in che misura, una forma di collaborazione e di scambio tra citizen journalism e informazione mainstream? Quali i contributi reciproci, e come rilanciarli per favorire la partecipazione diretta dei cittadini al “fare informazione” nell’era digitale? Gli organizzatori propongono un momento di riflessione su tali questioni in un incontro aperto al pubblico, gentilmente ospitato dall’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna nella propria sede.

Intervengono:

Antonella Sinopoli (Global Voices – Voci Globali)

Maria Cecilia Averame (Quintadicopertina.com)

Antonella Beccaria (Il Fatto Quotidiano Emilia Romagna)

Porterà un saluto Gerardo Bombonato, presidente dell’Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna

Contatti e informazioni: italiano@globalvoicesonline.org

Voci Globali è un esperimento di giornalismo partecipativo, mirato a rilanciare voci e opinioni spesso dimenticate dall’informazione mainstream. I temi principali sono Paesi in via di sviluppo, violazione dei diritti umani, giustizia sociale, tutela delle minoranze, rispetto della libertà di espressione, cyber-attivismo.

Global Voices Online è un progetto internazionale senza fini di lucro attivo da oltre 6 anni, mirato a far conoscere e amplificare la conversazione globale che avviene online — in particolare rispetto a Paesi e temi non-occidentali. Le decine di articoli e notizie quotidiane di Global Voices Online vengono poi tradotte e localizzate in 17 lingue, incluso l’italiano

Quintadicopertina nasce nel maggio 2010 come ambito destinato alla scrittura e alla comunicazione digitale. Sta preparando una collana di editoria sociale digitale per sostenere la condivisione di informazioni, esperienze, storie e narrazioni. Lavora in collaborazione con editori, giornali, enti impegnati in attività di sensibilizzazione e informazione.

EbookLab, uno spazio per tutti

Troppo moderni, troppo avanti, troppo slegati dalla realtà dei fatti? Oppure troppo pragmatici, terra-terra, privi di ambizioni, progetti e proposte innovative?
L’Ebooklab Italia 2011 è stato un ottimo esempio di come sia possibile coniugare il digitale parlando dell’editoria ‘del futuro’ (a onor del vero tanto prossimo da esser quasi presente) con un’approccio analitico ben ancorato al mercato, alle possibilità e alle dinamiche editoriali presenti.

Dalle applicazioni didattiche altamente innovative di Max Whitby (CEO Touch Press) ai Music Album di Luca Pianigiani (Jumper.it) realizzabili e realizzati oggi, qui in Italia. Dagli obiettivi a lungo termine e il prestito bibliotecario a ciò che realmente si muove, senza dimenticare le tematiche correlate al diritto d’autore, i DRM, ai micropagamenti, alla pirateria, al selfpublishing e alla scuola.

Insomma si è parlato di tutto, e il visitatore aveva ampia gamma di scegliere fra le tematiche proposte e seguirle in sala assieme agli altri, al piano inferiore comodamente seduti sul divano dagli schermi televisivi (lo ammetto: il mio luogo di riposo), o attraverso il web.

Personalmente, ho seguito con interesse le tavole sulla distribuzione e gli stores digitali il primo giorno, dove ho finalmente trovato risposta a due esigenze ‘forti’ di Quintadicopertina: l’apertura di un canale di distribuzione in America (si parla tanto di internazionalizzazione del mercato, ma ad oggi non era semplice essere presenti in altre nazioni), grazie ad un accordo fra Simplicissimus e Barnes&Noble, e la nascita di ‘Stop’, una prima edicola specificatamente volta al digitale, sempre di Simplicissimus, dove troverà collocazione anche Alfabeta2 e le nostre prossime riviste. Ne sono particolarmente soddisfatta, perché vedo -in un mercato ampio, fra dinamiche forti dove noi rappresentiamo una realtà veramente piccola- che anche le nostre esigenze riescono a trovare risposte efficaci e strumenti utili.

Venerdì, nonostante l’ansia del luogo, ho tenuto il mio breve intervento sulle opportunità per noi epublisher indipendenti, prendendo un paio di spunti dalle tavole precedenti. A cominciare dall’affermazione di Riccardo Cavallero di Mondadori (ho sorvolato sui suoi dubbi sul destino dei ‘simpatici e veloci nuovi operatori del digitale che avranno un tasso di mortalità piuttosto elevato’: ne riparleremo fra un paio d’anni).
Le sue parole sull’ebook più ‘consumabile’ che ‘conservabile’, magari destinato ad un utilizzo quasi usa-e-getta avevano suscitato ampio dissenso.
In realtà io editore non posso dare per scontato che il contenuto che distribuisco ai miei lettori oggi sia utilizzabile anche sugli ereader futuri e non è cosa da poco, ma non ha nulla a che fare con la conservazione dei contenuti e della cultura, quanto con la fruizione da parte del lettore finale.
Devo anche dire che, quando a diciassette anni leggevo ‘Nessuno scrive al Colonnello‘, preso in prestito dalla libreria di mia madre e mai ‘mio’, poco me ne importava, l’importante era l’atto della lettura e il piacere subitaneo che ne derivava. Mi piace l’idea di un libro ‘consumato’, bruciato, divorato, mangiato e poi digerito.

Abbiamo anche parlato di selfpublishing e ci siamo chiesti se dobbiamo averne paura, e qui la mia risposta è un ‘no’ secco, perché rappresenta una scelta dell’autore che mi pare indicata in specifiche situazioni, e come editore digitale sta a me creare un progetto editoriale dove testi materiali e narrazioni trovino una collocazione e del valore aggiunto: quella di Quintadicopertina è l’idea di una editoria che può divenire sempre più ‘partecipata’, in rete: con gli editori tradizionali, con chi fa informazione, con il mondo culturale nel web e l’associazionismo nel territorio.

Per il resto, nuove conoscenze con volti che ho subito riconosciuto amici anche se non ci eravamo mai visti e di ritorno una nuova partenza con rinnovato entusiasmo. Mi resta solo il rammarico di non aver chiesto direttamente a Fernando Mantovani di laFeltrinelli.it perché nel loro store non accettano gli editori esclusivamente digitali, ma sarà per la prossima occasione.