Il toolkit dell’attivista in rete

Oggi è più facile sostenere iniziative e promuovere cause nel web. Social network, mailing list, geobombing e strumenti integrati per creare partecipazione sono a portata di mano anche per le piccole associazioni.

Fin dalla sua nascita internet ha incarnato un nuovo sogno di democratizzazione, grazie al quale dialogare ed entrare in relazione senza intermediari, dando voce – e quindi potere – alle persone. Con l’evoluzione del social networking e la rivoluzione del web 2.0 gli strumenti risultano essere sempre più ‘impattanti’.

(Leggi l’articolo su Sky.it)

La comunicazione digitale di noi ‘piccoli’

Degli ebook si parla ad ‘ondate’: per qualche settimana si ragiona sul nuovo ruolo dell’editore, poi si passa alla distribuzione, il mese successivo al centro dell’universo digitale vi è il lettore e così via. In questi giorni la comunicazione e il nuovo marketing editorial-digitale sembrano essere la chiave di successo di ogni impresa.

Quintadicopertina è piccola, e magari l’esperienza di chi vi partecipa non particolarmente consolidata, ma proprio per questo qualche riflessione sulle possibilità e gli inconvenienti che la rete offre ai ‘piccoli’ la può fare.

Che fare se non si ha la forza di organizzare grandi campagne ‘viral aggressive’, dispensare Sangue finto birra vera e testamenti on line?
La necessità di visibilità è tale da far convenire il vendere un libro per un tweet ?

Francamente questo genere di promozione non mi convince, troppo affine al regalare prodotti ai blogger. In più, ragionando su una nicchia, ridotta o più ampia, ma ancor sempre nicchia, non vorrei finissimo per twittarci e ritwittarci fra noi il medesimo messaggio. Senza nemmeno poi dover far finta di condividerlo. Allora preferisco coinvolgere il mio lettore, dargli l’opportunità di comprendere cosa ci può fare con il digitale, di giocarci e di creare, visto che il mercato si sta costruendo adesso ed anche i lettori non hanno ben chiaro cosa potrebbero desiderare.
Far pagare un libro con un tweet può andar bene per un mercato più ad ampio respiro, dove io -piccolo- perderei la mia forza. Che è il conoscere la mia nicchia, e poter mostrare di amare le stesse cose che interessano il mio lettore-interlocutore. Rivelare che abbiamo una passione che ci unisce. Creare una partecipazione che vada oltre il livello razionale. Esageriamo: incentivare emozioni. In fin dei conti stiamo parlando di libri!

La visibilità si acquisisce, e come piccolo e sconosciuto (e privo di finanziamenti importanti) si può dare per scontato che nessuno la regalerà. Ed è meglio così: andrà acquistata in pari passo con l’esperienza fatta sul campo. Però c’è la possibilità di entrare direttamente in contatto con il proprio lettore (certo, se si conosce con chi si vuol parlare), e di coinvolgerlo nel progetto editoriale.

Quintadicopertina, nei suoi primi giorni di vita, è stata presentata in diversi web-luoghi. A noi non ci ha sorpreso, ma il ‘ritorno’ avuto è stato più o meno inversamente proporzionale alla fama della testata (o blog, o sito) su cui è uscita, e direttamente legato alla qualità delle discussioni sul tema di interesse.
Un esempio? Dal sito di Wired.it abbiamo avuto, nelle dodici ore seguenti, una trentina di accessi. Da Tevac (purtroppo adesso offline) cinquecento visite nelle primissime ore, e cinque libri venduti. Ma in proporzione, ancor migliore è stato l’effetto di it.comp.avventure.testuali, da cui sono provenuti in mezza giornata meno di trenta visitatori che hanno portato all’acquisto di sette libri.
Numeri certo piccoli, ma indicativi dell’importanza di conoscere a chi si sta parlando, e cosa si vuole.

‘Ma sta vendendo qualcosa quintadicopertina?’

Visto che la domanda torna frequentemente, e visto che ne siamo discretamente fieri, diciamo che nel mese di Maggio 2010, dopo 26 giorni dalla nascita della Casa editrice, con tre soli titoli a disposizione e con la sola distribuzione diretta (stiamo cominciando adesso a ragionare su eventuali altri canali) dal sito di quintadicopertina.com sono stati venduti 91 ebook, e più precisamente

> ‘Locusta Temporis‘ di Enrico Colombini al primo posto con 52 testi venduti.

> ‘Chi ha ammazzato David Crane‘ di Fabrizio Venerandi con 23 testi venduti.

> ‘Verrà H.P. e avrà i tuoi occhi‘ di Antonio Koch con 16 testi.

Ci hanno raccontato che Lunedì scorso, in un seminario riservato alla Fondazione Unapolis- Culturability a Bologna, Francesco Cataluccio ha detto che su dieci titoli digitali, sei non vendono neanche una copia. Chissà se è stato approfondito il discorso, spiegando cosa fa vendere un ebook. E poi, forse nei sei non venduti c’erano ebook moderni e accattivanti come la ennesima ristampa dei “promessi sposi”?