Giovedì sono stata all’Istituto Cavazza di Bologna per parlare di ebook e accessibilità, ma in realtà si è conversato di diverse cose. Ho avuto l’opportunità di ragionare più approfonditamente sullo stato dei fatti, sui servizi, software e meccanismi per rendere usufruibile un prodotto digitale per i non vedenti.
Pare che una grande svolta sia arrivata grazie ad Apple, e alla disponibilità di base di sistemi di accesso universale, anche attraverso il sistema Voiceover installato su tutti i loro prodotti, iPad e iPhone inclusi. Quando compri un windows, devi aggiungere un 1200 euro di software per la lettura vocale. Linux poi è ‘il grande assente’: pare ci fosse un progetto per lo sviluppo di un software di accesso vocale integrato ma i due sviluppatori passati a Sun hanno interrotto l’attività. Il fatto che su Mac il sistema Voiceover sia gratuito è importante non soltanto per il lato economico, quanto perché dà la possibilità a chiunque di testare l’accessibilità di un proprio prodotto.
A partire dal semplice sito web: attivate voiceover e, nel web, vedrete solo ed esclusivamente quello che il lettore vocale può leggere. E mi piacerebbe che questa prova la facessero tutte le aziende con il proprio sitarello in flash, e provassero a immaginare che fetta di mercato stanno perdendo (anche i non vedenti acquistano e scelgono in rete, anzi). A tutte quelle aziende magari piccoline, con meno di cinque dipendenti come molte in Italia, dove il sito in flash non ha una reale necessità di esistere, propongo di farsi da soli un nuovo sito, magari con WordPress che è perfettamente in grado di soddisfare la maggior parte delle necessità di medio-piccole realtà. E rendersi conto che spesso Flash non serve.
Poi: i libri. Il sistema adottato fino a qualche anno fa consisteva nella scansione del testo in OCR per poi darlo in pasto ad un lettore vocale. Perché gli editori non mettono a disposizione una copia digitale per non vedenti. O lo fanno in notevole ritardo. Personalmente credo che se uno si scansisce Il dott. Zivago pagina per pagina abbia quasi il diritto di passarlo ad altri, perché il rebigo è assurdo ed è una vera perdita di tempo.
E per gli scolastici: esiste un ente a cui ogni casa editrice di testi scolastici deve inviare i libri di testo, affinché questi lo rendano disponibile in digitale per ogni studente non vedente in Italia. Bene, i libri così trattati, ricevuti a inizio anno, arrivano in media per la fine del primo quadrimestre. Con buona pace degli studenti e gran nervoso per le loro famiglie.
Infine l’informatica di intrattenimento, il gioco. Manca quasi totalmente un settore di giochi che sia usufruibile anche da non vedenti. Attenzione, non ‘per non vedenti’, ma usufruibile ‘anche’ da non vedenti. L’esempio più eclatante riguarda la miriade di giochini disponibili sul fantacalcio: cosa ci vuole a rendere ogni immagine e ogni animazione correlata da una parte descrittiva che ne spieghi il meccanismo, e illustri la funzione?
All’Istituto Cavazza sono andata per capire quali fossero le domande, ma mi sono resa conto che le risposte sono abbastanza semplici. L’importante -in fondo- è decidere di rispondere.
(Creative Commons 2.5)